LA TRACCIA – Un pensiero per domenica
Domenica 14 gennaio – 2° del Tempo Ordinario (anno B)
NELLE COSE ORDINARIE
(Gv 1, 35-42)
La vita reale non è fatta di eventi eccezionali, ma si costruisce nello scorrere del tempo quotidiano, intriso di abitudini e di ripetizioni. Nulla è più falso e illusorio dell’idea secondo la quale si potrebbe vivere solo a patto di poter moltiplicare all’infinito emozioni forti, novità fine a se stesse o situazioni di sensazionalismo estremo.
Eppure è necessario poter scorgere nel normale ritmo del tempo una qualche interruzione, una deviazione, un’ora che apre a qualcosa di unico, incontri che ci sorprendono e hanno la forza di cambiare qualcosa di importante in noi. Ma appunto! Perché questo avvenga ci si deve fidare, evitando che tutto ci scivoli addosso in attesa di colpi spettacolari che non arriveranno mai. La vera alternativa non è tra routine ed eccezionalità, ma tra l’ordinario vissuto in modo sterile, passivo, e l’ordinario attraversato nell’apertura della fede. Allora succede che ti lasci coinvolgere senza aspettare eventi fuori dalla norma, ma semplicemente inizi a muoverti e ad appassionarti perché ci stai a “andare e vedere”, senza attendere la pura soluzione di una formula matematica, ma scendendo in strada di fronte all’appello che ti deriva da ciò che ti succede.
E’ vero! Gli incontri e le relazioni autentiche possono cambiare un’intera esistenza, ma non certo perché sono eccezionali. Rimangono dentro la routine di tutti i giorni, ma dipende dallo sguardo e dalla disposizione d’animo che hai nei loro confronti. Come è accaduto per i primi discepoli, basta entrare nella logica della fiducia per cogliere in Gesù che sta passando il Messia atteso da tempo. Nessun miracolo, nessuna pubblicità, nessun evento paranormale: qualcuno che cammina, altri che indicano, voci che spiegano, relazioni che trasmettono calore, sincerità, prossimità, trasparenza: ci si lascia muovere e questo è sufficiente perché quell’interruzione delle quattro del pomeriggio diventi l’inizio di un legame che non si dimenticherà mai più.
Dobbiamo sempre lodare il Signore per questa disarmante normalità con cui, oggi come allora, sceglie di offrirsi a noi. Nessun rumore o lampo accecante, ma relazioni sincere, adulte, sagge, per le quali basta la disposizione della fede a trasformare la routine in un incontro che ti può cambiare davvero la vita. Tutto il resto sarebbe un di più inutile, che in nome del sensazionalismo ti farebbe perdere la bellezza di una ordinarietà in grado di riconsegnarti realmente, senza facili illusioni, il nome vero, concreto, dei tuoi giorni.
Don Gianluca