Cantorie

 

 

 

“CHI CANTA PREGA DUE VOLTE “ (Sant’Agostino)

 

Diceva Sant’Agostino che “chi canta prega due volte”. La musica ed il canto sono da sempre legati alla preghiera. La musica liturgica non è una questione di sentimentalismo ma è una questione d’amore, di voler trattare il Signore con tenerezza di cuore.

Non è un semplice accompagnamento ma è essa stessa preghiera, ci aiuta a raccoglierci, ci introduce al mistero di Dio, ci porta all’adorazione che ha nel silenzio uno dei linguaggi privilegiati. Nella liturgia siamo con Dio e a Dio piace che cantiamo perché a volte parlare non basta.

Come nella vita la musica dà rilievo ed importanza ai momenti di festa, così nella liturgia la musica dà lo stesso valore.

La fede è amore e perciò crea poesia e crea musica. Se la nostra fede è viva sapremo anche paragonarci in questo ai primi cristiani, a quelli che San Paolo incoraggiava a cantare e celebrare il Signore con tutto il cuore.

Nella Bibbia si invita spesso a cantare per ringraziare il Signore e si citano numerosi strumenti musicali (dal corno all’arpa, dal flauto al tamburo) che potevano servire ad accompagnare le celebrazioni. Anche oggi la musica è parte fondamentale nelle celebrazioni della chiesa a cominciare dalla messa. La musica liturgica deve rendere “gloria” a Dio ed aiutare i fedeli ad entrare in dialogo con il Signore.

L’esecuzione dei canti non è riservata solo al coro: durante la celebrazione i brani sono cantati da tutte le persone che partecipano perché tutti sono chiamati a pregare con la musica.

Siamo portati ad identificare dei ruoli fissi all’interno delle celebrazioni eucaristiche: i lettori leggono, i cantori cantano, c’è chi raccoglie le offerte e così via… e ci sono le persone che assistono alla Messa (“vado a prendere Messa”). Invece non è così. Ognuno di noi è parte attiva della celebrazione.

La cantoria accompagna e sostiene nella liturgia ma non è l’unica voce a doversi sentire in Chiesa.

Il canto è di tutti, l’assemblea intera esprime il suo inno gioioso verso il Cielo; non importa se si è intonati o stonati, l’importante è cantare insieme quindi pregare insieme.

“Alleluia, gloria al Signore!

Lodatelo al suono del corno, lodatelo con arpe e cetre.

Lodatelo con tamburi e danze, lodatelo con liuti e flauti.

Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti.

Ogni vivente lodi il Signore. Alleluia, gloria al Signore!”

Dal salmo 150 Canto finale.