Domenica 1 settembre – 22° del Tempo Ordinario (anno C)
CAMBIO DI PROSPETTIVA
(Lc. 14,1.7-14)
Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha messo al centro della sua predicazione il tema suggestivo della “periferia”. Non è un semplice slogan, ma l’invito accorato a cambiare prospettiva circa il modo di vedere le cose, il mondo, gli altri, la vita e la storia nel loro insieme: a partire dagli ultimi e non dai primi, dai lontani e non dai vicini, da chi è ferito o cerca riscatto e non da chi sta al centro perché si crede perfetto, da chi vive servendo e non da chi usa il potere per i propri interessi.
E’ la prospettiva del vangelo, in grado di ribaltare lo sguardo. Quando sei invitato ad un banchetto non stare al primo posto, perché ti perderesti tutto ciò che puoi vedere, gustare, incontrare solamente se ti siedi in fondo. Quando inviti qualcuno, non limitarti a chiamare chi già conosci, perché non saresti nella condizione di poter scoprire la ricchezza di altre storie, i talenti e i problemi di altri volti.
Oltre che di vera giustizia, questo ribaltamento di prospettiva è anche questione di sana furbizia: a forza di guardare dall’alto e sentirti onnipotente, rischi alla fine di rimanere scontento, arido e solo.
Riprendiamoci questa prospettiva rigorosamente umana! Come cambierebbero le priorità nell’agenda pastorale della chiesa se assumessimo fino in fondo questa visione? Come si modificherebbe l’agire quotidiano di ciascuno di noi se lo sguardo evangelico che parte dal basso e dagli ultimi ispirasse poco per volta le nostre scelte e i nostri stili di vita?
Non è un’utopia. Appunto, si tratta di un colpo d’occhio differente, di un pasto a tavola vissuto in modo diverso rispetto alle solite convenzioni. Questa cosa è alla portata di tutti, ma quanto è necessario chiedere la forza e l’aiuto reciproco per imparare a spostare la sedia un po’ più indietro, a lasciare libera la prima fila e ricominciare a osservare un’intera vita dalla prospettiva dell’ultimo posto! Attenzione, deve essere chiaro: non avrai ricompense immediate e non aspettartele neppure. In buona parte dei casi non vedrai il risultato. Ma proprio in quel momento la risorsa di fiducia del vangelo ti permetterà di continuare a dare te stesso senza ritorno, purificando le relazioni dalla logica commerciale che puntualmente rischia di mortificarle.
Fatichiamo tutti nel compiere questo passo, ma quando ci riusciamo accadono per noi e per gli altri le cose più belle e più liberanti.