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Vogliamo salutarvi così.

Ricordo di don Guido

Il 4 settembre è mancato don Guido Davico parroco emerito delle parrocchie di Magliano Alfieri.

Il 1 settembre 1982 venne nominato parroco di Magliano S. Andrea e il 6 ottobre 1996 anche parroco presso la parrocchia dei Santi Antonio e Maurizio. Il 1 ottobre 2013 rinunciò all’incarico di parroco per raggiunti limiti di età, continuando a collaborare presso le medesime parrocchie. Negli ultimi anni si trasferì e fu amorevolmente accudito presso la Casa di Riposo “Soggiorno Alferi”.

Ricordo di don Renzo

Nella notte tra il 29 e il 30 settembre è venuto a mancare don Renzo Costamagna, per tutti semplicemente don Renzo, parroco nelle parrocchie di Castagnito fino al 2013. Don Renzo è stato soprattutto un pastore, vicino alla gente e amico dei ragazzi, ai quali teneva particolarmente, forse per il suo animo da fanciullo che metteva in pratica alla lettera quanto diceva Gesù, riportato nel vangelo di Luca: ”Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà”. Don Renzo lascia un’eredità di ricerche storico artistiche sulle comunità locali, di beneficenza e carità ai poveri, di rinuncia a sé stessi per il bene altrui, di allegria, di amore per lo sport e per la vita. Durante il funerale lo abbiamo salutato con queste semplici parole, che riassumevano, in breve, la sua ricca esperienza, umana e pastorale, trascorsa nelle nostre comunità.

“Ciao don Guido

Sono numerose le beatitudini evangeliche alle quali viene spontaneo associare la vita di don Guido: “Beati i poveri in spirito… i miti… i misericordiosi… i puri di cuore… gli operatori di pace…”.

Il nostro caro parroco è stato un “povero in spirito”, cioè umile, lontano da ogni desiderio di grandezza terrena; quelli di noi che frequentano i “Cenacoli della Parola” rimanevano colpiti quando, esponendo le sue meditazioni, don Guido si diceva consapevole delle proprie mancanze, della propria inadeguatezza, lui che era un uomo di fede profonda, di costante preghiera, un uomo che viveva una relazione intensa con Dio.

E’ stato un mite, in pace con tutti perché in pace con se stesso, una pace che gli derivava dalla certezza della presenza del Signore al suo fianco.

E’ stato un misericordioso, un uomo di Dio buono e comprensivo verso i fedeli affidati alle sue cure pastorali, attento alle loro necessità, capace di gioire delle loro gioie e di soffrire per le loro afflizioni.

E’ stato un puro di cuore, un uomo spirituale, un mistico, attitudine tanto più difficile, perciò meritoria, in un tempo, come il nostro, in cui si pone quasi solo più attenzione ai beni materiali.

Ed è stato un operatore di pace, che ha sempre cercato di comporre i dissidi e di favorire l’unione, la fraternità, la solidarietà.

Per provare a riassumere le sue grandi virtù, anche se si tratta di un termine che sembra eccessivo applicare a uno di noi e che – ne siamo certi – lui non vorrebbe mai vedere riferito a sé, crediamo di poter dire che don Guido è stato un santo.

A lui, che si è preso amorevolmente cura di noi per un lungo tempo, adesso chiediamo di accompagnarci con la preghiera da quel paradiso che si è meritato, affinché cresciamo nella fede e ci sforziamo di darne testimonianza in tutte le occasioni della vita.

Grazie di cuore, don Guido! Grazie di tutto!

Le comunità parrocchiali di S. Andrea e S. Antonio

“Ciao don Renzo

Sai, mercoledì, alla notizia della tua morte, una bambina ha detto: “Si vede che il Signore aveva bisogno di lui lassù in cielo”. I bambini, che tanto amavi, e che sempre volevi vicino all’altare: i bambini ai quali ti rivolgevi durante le omelie, che accompagnavi con amore durante il catechismo e per i quali avevi sempre un pensiero. Noi parrocchiani di Castagnito ti ricordiamo così: gioviale, allegro, vicino alla gente, agli umili e ai giovani. Simpatico, mai ridicolo. Amante della vita e portatore di sorrisi: tanti di noi sono stati tuoi allegri complici nello sbeffeggiare, da tifosi torinisti, i cugini juventini. Anche questo è stato un tuo modo di portare Gesù tra la gente, di mostrarti parroco coinvolto nella sua comunità.

Perché tu, amavi Gesù e per il suo amore amavi chi ti stava intorno. L’esempio di tua mamma, di tua nonna, i ricordi della tua giovinezza da ragazzino discolo amante della vita tornavano spesso nelle tue omelie e ti facevano sentire uno di noi. Eri vicino alle famiglie e tanti ti ricordano perché sei stato con loro nei momenti più importanti della loro vita: per averne celebrato il matrimonio,  aver battezzato i loro figli, per aver dato loro la prima comunione e averli accompagnati alla Cresima. Grazie perché sei stato umile ma sapiente maestro con le tue lezioni di storia, tua grande passione, con la formazione ai catechisti, che tornavano dagli incontri con sempre nuove conoscenze, con i pellegrinaggi in cui eri una guida eccellente.

Ora in cielo incontrerai un altro don Renzo tifoso del toro, il caro don Castello, anche lui amico dei giovani.

E allora, Don Renzo, se, come ha detto quella bimba, il Signore ha bisogno di te, aiutalo con il vigore e l’allegria che hai sempre avuto, a guidarci nel difficile cammino della vita, che noi cercheremo di percorrere seguendo il tuo esempio.”

Le comunità parrocchiali di S. Giovanni Battista e S. Giuseppe

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