Domenica 22 settembre – 25° del Tempo Ordinario (anno C)
AMMINISTRARE CON ONESTA’
(Lc 16, 1-13)
Il rapporto con i beni e le ricchezze non è negativo o positivo di per sé: è consegnato a noi come un compito e dipende da come ciascuno di noi lo vive e lo amministra.
La scaltrezza che Gesù chiede ai suoi discepoli riguarda questo tema: se fin dalle più piccole cose ti abitui a dare e a condividere, sarai libero e custodirai le tue amicizie, perché il tuo cuore rimarrà al riparo dalla cupidigia e dall’idolatria che ne consegue. Viceversa, se fin dalle più piccole cose ti muovi arraffando tutto per te cercando il massimo del profitto, prima o poi ti ritroverai prigioniero dei tuoi stessi beni.
D’altronde, se leggiamo bene la parabola, chi è davvero disonesto non è l’amministratore che, nonostante tutto, pone un gesto di liberazione nei confronti di altri e con sana astuzia pensa con serietà al suo futuro. Il padrone stesso è un personaggio molto particolare, perché lodando l’operato del suo sottoposto e lasciando in secondo piano il problema delle somme non riscosse, si rivela molto libero nel rapporto con i suoi beni.
Sono i debitori, invece, che fanno una magra figura, limitandosi a cogliere in tutto ciò che succede il puro ed esclusivo tornaconto personale, manifestando un gretto silenzio che apre le porte ad una logica disonesta a cui si acconsente senza problemi.
Uscendo dalla parabola, il vangelo ci invita alla saggezza del dare, perché solo questo mantiene umano il nostro rapporto con i beni, liberandoci da ogni schiavitù idolatrica. Non ci viene detto in anticipo ciò che tale scaltrezza significhi per ciascuno di noi: è motivo di laborioso discernimento dentro le molteplici e differenti situazioni della vita.
Una cosa è certa: non esiste testimonianza cristiana che non passi attraverso l’onesta amministrazione della ricchezza, senza la quale il cuore si appesantisce, la società ne risente in modo drammatico e l’economia precipita in una spirale iniqua.
Chiediamo al Signore di non diventare mai omertosi e silenziosi come i debitori della parabola, ma di saper gestire con fiducia e con responsabilità i nostri beni secondo la saggezza salvifica della condivisione. Fin dalle più piccole cose, a favore di tutti!